giovedì 20 agosto 2015

Ancora una recensione in anteprima per "Turtles" su Tuttorock

http://www.tuttorock.net/recensioni/a-violet-pine-turtles

Il progetto A VIOLET PINE nasce nel 2010 da un’idea di Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. La linea comune della band consiste nell'utilizzo di sintetizzatori e bassi corposi, una commistione tra drum machines e batterie acustiche ed ancora intrecci tra chitarre e pianoforte, abbracciando post-rock, dark-wave e rock psichedelico.  La band inizia a scrivere canzoni da subito, suonando live tra il 2011 e il 2012 nel sud Italia. A marzo 2011 suonano alle finali regionali pugliesi di uno dei maggiori contest italiani per band emergenti, Italia Wave, tenutesi presso le Officine Cantelmo di Lecce. A settembre 2012 la band partecipa alla compilation chiamata ''One of my turns: a tribute to Pink Floyd'', pubblicata in free download da Mag-Music.com, con una rivisitazione di ''Embryo'' (Roger Waters, Works), ricevendo diverse recensioni positive. A maggio 2013 e' uscito l'album ''Girl'' per l'etichetta indipendente italiana Seahorse Recordings e distribuito da Audioglobe, accompagnato da numerosi commenti e recensioni positive su riviste e webzine e mandato in onda da molte radio italiane. Il video ufficiale di ''Girl'', girato da Ruggiero Scardigno e Max Dicorato e' stato incluso nel CD ed e' disponibile su internet. Ora si presentano con questo Turtles.

The games che apre l’album è densa di suoni rallentati e voci in sottofondo, tonalità intriganti che portano a quello che è forse il pezzo più bello, New gloves. Potente e immanescente nei suoi roboanti suoni, il ritmo si alza ed il colore si intensifica prendendo luce, la ritmica diventa importante andando a caratterizzare la traccia, anche la voce assume tonalità più new wave e verso il finale la chitarra prende corpo. Notevole assemblaggio di suono e voce anche nella titletrack Turtles, sequenze importanti di sonorità tonde si fondono molto bene con il cantato. Molto interessante e gradevole ancheLucky when I’m wrong, canzone dalla tonalità new wave affascinante, così come da rimarcare anche la polverosa traccia che chiude l’album, Why?.


Un bel disco, la matrice è sicuramente post-rock, ma in mezzo ci sono venature di new wave, il risultato non è confusione, ma piacevolezza. La contaminazione new wave si fonde mirabilmente nella strumentalità, a volte monotona, del filone post-rock. Un ottimo secondo lavoro per questa solida band, ritmo sempre solido e pulito, chitarre taglienti, voce che si inserisce come si deve nella trama musicale, merita sicuramente più di un ascolto.


MAURIZIO DONINI

Voto 7,5/10

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